Da più parti si dice che il mercato immobiliare è in ripresa. Il calo delle compravendite sta frenando un po’ ovunque, nonostante ciò sia dovuto soprattutto al calo dei prezzi (che quindi rischia di istaurare una spirale deflattiva) e al conseguente riavvicinamento tra domanda e offerta.
Qualche associazione, però, non intende aggiungersi a coro degli ottimisti. Tra queste spicca Confabitare, che con un comunicato ha lanciato l’allarme sul destino del mercato immobiliare nel 2014. Secondo l’ente, l’anno in corso si rivelerà un vero e proprio annus horribilis.
Confabitare, in estrema sintesi, è dell’opinione che la maggior parte dei problemi deriverà dall’aumento dell’offerta causata da una pianificazione pregressa. “Ad una domanda immobiliare sempre più debole si contrappone un’offerta crescente, alimentata anche dalla nuova produzione pianificata anni fa, e che viene immessa in un mercato poco solvibile ed anche molto selettivo” ha dichiarato il presidente Alberto Zanni.
Le stime di Confabitare non lasciano adito a dubbi. I dati sulle transazioni e sui prezzi parlano di un mercato immobiliare che a fine del 2013 si attestava ai livelli di metà anni ’80. A fine del 2014, nonostante tutti gli sforzi (forse insufficienti) dei Governi che si sono succeduti negli ultimi anni, il livello corrisponderà comunque a quello apprezzabile una ventina di anni fa
I dati più allarmanti riguardano Roma e Milano. Nella capitale le compravendite sono calate del 21%, nella città meneghina sono invece calate del 23%. Peggio ancora se l’è cavata Padova, con un clamoroso -35%. Tutte le altri grandi città si assestano intorno al 20-25% (Firenze, Napoli, Catani etc).