Il capitolo “tasse prima casa” non è ancora stato chiuso. Nonostante l’iter della Legge di Stabilità sia giunto si sia avviato alla conclusione, molto dubbi permangono sul peso che la nuova Tasi esercità sulle giù martoriate risorse dei cittadini. La domanda che tutti si pongono: nel 2014 si pagherà di più di quanto abbiamo pagato negli anni precedenti?
La risposta dipende da un particolare. Se il termine di confronto è il 2013, sicuramente si pagherà di più. Per quest’anno, infatti, il Governo ha deciso di non fare pagare l’Imu prima casa a nessuno (eccetto per gli immobili di lusso). Se il confronto è con il 2012, beh, rispondere è certamente più difficile.
Nel tentativo di contrastare coloro che, più pessimisti, parlano di una Tasi nettamente “più pesante”, il Mef, sigla che indica semplicemente il Ministero dell’Economia, ha pubblicato alcuni dati.
Questi illustrano una situazione molto ottimista, in cui, complessivamente, lo sforzo richiesto ai cittadini per il 2014 risulterà dimezzato rispetto a quello richiesto per il 2012.
Il mef informa che l’Imu sulla prima casa, di base, comporta un gettito di 3,8 miliardi, mentre la Tasi ne comporta uno di 1,7 miliardi. Questa cifra è la conseguenza della norma nella sua situazione attuale, dunque priva di quelle detrazioni che i Comuni riusciranno a impostare grazie a un ulteriore trasferimento dallo Stato di 500 milioni. Insomma, ai cittadini, per il 2014, verranno richiesti per pagare la Tasi “solo”, 1,2 miliardi. Praticamente un terzo di quanto si è registrato nel 2012.
Senza contare, poi, che i Comuni possono decidere di agire sull’aliquota, magari riducendola o azzerarla completamente. Questo pone in essere, almeno potenzialmente, l’esenzione dalla tassa almeno nei Comuni più virtuosi.