La preoccupazione più grande per uno studente che si appresta a frequentare da fuori sede – e per le rispettiva famiglie – è rappresentata dalla spesa per gli affitti. Se va bene, ce la si può cavare con qualche centinaio di euro al mese. Peccato, però, che spesso vada male.
Sono molti i fattori che possono incidere sul capitolo “alloggio studenti”. Le insidie sono sempre le stesse ma lungi dall’essere risolti dalle amministrazioni, che spesso fanno orecchie da mercante e ignorano fenomeno inquietanti.
E’ conosciuta, infatti, la piaga dell’affitto in nero, che i proprietari preferiscono perché non prevede il pagamento delle tasse. Il fenomeno è spiegabile (ma non giustificabile) con l’elevata pressione fiscale, che in certi casi raggiunge il 70% degli introiti da canone. E 70 è proprio la percentuale degli affitti che vengono pagati in nero nella Capitale, quando si tratta di studenti.
Nonostante il ricorso frequente al sommerso, i canoni non accennano a diminuire, specie nelle città che ospitano importanti poli universitari. Ecco un po’ di cifre.
Roma periferia: monolocale 260-520; bilocale: fino a 720 euro; Roma periferia: bilocali fino a 1.500 euro.
Milano periferia: monolocale 300-450; bilocale: fino a 600 euro. Milano centro: bilocali fino a 1.200 euro.
Torino e Urbino: monolocale 200-550.
Firenze: stanza a 200 euro (se lontana dall’Università); bilocali fino a 1.100 euro (se in zona Universitaria).
Napoli. Situazione molto variabile. Ci registrano alcune offerte di 200 euro (per delle stanze non vicine all’Università), ma anche di 750, se vicino alla Federico II.