Le tasse sulla casa rappresentano una violenza insostenibile. Un’affermazione, questa, che può apparire come un assist ai populismi più sfrenati, un rigurgito di irresponsabilità. Eppure c’è chi ha dimostrato la veridicità di questa catastrofica equazione. E’ l’Uipi, che ha pubblicato uno studio che fa il punto sulla situazione della proprietà in Italia.
La conclusione dell’Uipi è che la tassazione sulla casa è impossibile – almeno per molti – da sostenere, quindi una violenza. “Abbiamo trovato che la posizione dei proprietari immobiliari, in paesi come l’italia, non è più un bene, ma il pretesto per un’imposizione gravissima che i proprietari non possono pagare”. Sarebbe diffusa la tendenza, addirittura, a vendere l’immobile per far fronte al pagamento delle tasse.
L’Uipi ha presentato i risultato dello studio nel corso della Giornata Mondiale della Proprietà. A questa hanno partecipato 29 paesi e quindi esperti, addetti ai lavori e rappresentanti delle organizzazioni della proprietà edilizia.
L’ente ha posto alcune critiche all’impianto fiscale sulla casa. Oltre all’entità del tributo, ciò che fa storcere il naso è il modo in cui l’Imu è stata sostituita. All’inizio si è parlato di service tax, idea sostanzialmente giusta – perché legava il prelievo all’erogazione dei servizi – ma tutto si è concluso con la Iuc, che sostanzierà de facto un aumento del tributo. Secondo la Uipi si tratta di una vera e proprio “presa in giro”.
Ad esasperare la situazione, inoltre la difficoltà di accedere al credito per quei giovani, soprattutto coppie, che vorrebbero acquistare casa e farsi una famiglia.