Le agevolazioni fiscali sulla prima casa rappresentano per molti la differenza tra il comprare e il non comprare. Queste, infatti, permettono un risparmio anche di qualche migliaio di euro. Dal 2014 le cose, però, cambieranno. Merito (o colpa) della rivoluzione in campo fiscale che il Governo ha programmato quest’anno.
Partiamo dalle buone notizie, che comunque ci sono. Innanzitutto, va segnalata la riduzione dell‘imposta di registro – per chi ha diritto alle agevolazioni sulla prima casa – dal 3 al 2% del valore. Questo vuol dire un risparmio del 33%. Imponente anche la sforbiciate sulla altre tasse notarili, ossia l’imposta ipotecaria e l’imposta catastale. Se oggi – sempre in presenza di agevolazioni – il loro importo corrisponde a 168 euro ciascuna, dal prossimo 1° gennaio esso corrispondere a 50 euro. Un risparmio, in questo caso, che si avvicina al 30%.
Queste modifiche, ovviamente, rappresentano un supporto alle compravendite, soprattutto nel caso in cui gli acquirenti siano persone con problemi economici, o che faticherebbero a pagare migliaia di euro in tasse.
La notizie negativa, però, non mancano. Innanzitutto è fissato, per il 1° gennaio 2014, la soglia d’importo dell’imposta di registro. Questa dovrà essere almeno di 1.000 euro. Quindi, se acquistiamo un immobile di 48mila euro, pagaremo – per fare un esempio – il 2,1%. Appurato ciò, è facile intuiro che le imposte notarili nel loro complesso costeranno, in ogni caso, una cifra pari o superiore ai 1.100 euro (1000 di imposta di registro più 100 di imposta catastale e ipotecaria).
La notizia più brutta, però, riguarda il numero dei soggetti che possono usufruire delle agevolazioni. Il Governo ha deciso di revocare l’esenzione agli enti no profit. Questi, a partire dal 2014, non potranno più accedere agli sconti sulle imposte notarili. Abolita anche l’esenzione che, attualmente, coinvolgeva gli acquirenti che acquistavano immobili storici.