Il balletto delle tasse sulla casa è finito, o quasi. Certo, il Governo deve ancora decidere cosa fare della seconda rate dell’Imu prima casa 2013, ma l’impianto per il prossimo anno è ormai delineato. Niente più Imu e niente più Trise e Tasi. Dal 2014 pagheremo la Iuc, acronomico di Imposta Unica Comunale. Per i cittadini ci sono buone notizie in vista?
In linea teorica, pare di sì. La Iuc, infatti, non prevede alcun tributo sulla prima casa, eccetto che per ville, castelli e, più in generale, per le abitazioni di lusso. E’ scongiurato quindi l’effeto “ritorno” che aveva fatto urlare all’imbroglio una frotta di contribuenti, imprese e associazioni sindacali. Non saranno esenti, però, i fabbricati strumentali e agricoli.
Quanto costerà la Iuc? E’ questa la domanda più importante di tutte. Il Governo ha fissato un tetto massimo del 10,6 per mille, che saranno ripartiti così: 8.1 per mille per la parte patrimoniale, 1.5 per gli utilizzatori (nel caso in cui questi coincida con il proprietario l’aliquota si abbasserà a 1) e il resto per i rifiuti.
La Iuc si pagherà in tre tranche. La prima è fissata per il 16 aprile, la seconda per il 16 agosto, la terza per il 16 dicembre. A queste date va aggiunta quella del 16 gennaio che, almeno per il 2014, segnerà il conguaglio della seconda rata dell’Imu Prima Casa 2013 (nel caso in cui il Governo non riuscisse a sopprimerla).
Ad ogni modo, la Cgia di Mestre, in attesa di eseguire calcoli e analisi, non esulta, almeno per quanto riguarda le imprese. Il segretario dell’associazione Giuseppe Bortolussi ha infatti dichiarato: “Nonostante le variabili in gioco siano moltissime, pare di capire che il peso della tassazione sugli immobili strumentali tende ad aumentare. Insomma, con la IUC corriamo il pericolo che a rimetterci siano ancora una volta i piccoli imprenditori. Un risultato che dev’essere assolutamente scongiurato per non gravare ulteriormente sull’asse portante della nostra economia”.