Come annunciato dal premier Letta, via libera al nuovo indicatore Isee (Indicatore della situazione economica equivalente), uno strumento importante che serve non soltanto a misurare l’effettiva ricchezza complessiva delle famiglie, onde regolare l’accesso alle prestazioni sociali, ma anche per scovare i finti poveri, cercando di porre un freno all’evasione fiscale.
Il nuovo Isee prevede anche la possibilità di aggiornare il proprio stato, nel caso in cui sopraggiungano cambiamenti della situazione economica ( perdita di lavoro, cassa integrazione, nuova occupazione, etc.,), oltre che nuovi calcoli sul fatto riguardante le famiglie che risiedono in abitazioni diverse per questioni fiscali.
Maggiore peso viene dato al patrimonio immobiliare, infatti viene considerato il valore delle case rivalutato ai fini Imu e ridotta la franchigia sulla componente mobiliare ed all’affitto, con la possibilità di portare in detrazione un importo massimo pari a 7 mila euro, ai fini del calcolo Isee.
Fattore importante, nella riforma di tale strumento è la maggiore attenzione rivolta ai nuclei familiari più numerosi (3 o più figli) e quelli in cui vivono disabili minorenni ed anziani non autosufficienti.
Con il nuovo Isee diminuiscono anche le autocertificazioni ed i dati relativi al reddito complessivo ed alle prestazioni ricevute dall’Inps viene compilato direttamente dalle Pubbliche Amministrazioni, aumentano i controlli.