E’ uno dei provvedimenti dei quali il Governo si vanta: l’abolizione dell’Imu prima casa, almeno per il 2013. Se per l’anno prossimo il gettito verrà coperto da una nuova tassa, per quest’anno ai propriertari di prima casa non è stato chiesto nulla. In linea teorica. In pratica, un numero ingente di cittadini sarà chiamato a versare una quota dell’Imu prima casa entro il 16 gennaio 2014.
Questo perché la copertura della seconda rata interessa solo quei prelievi formulati per mezzo dell’aliquota base, che è dello 0,4%. Morale della storia: in quei Comuni le cui amministrazioni hanno stabilito un’aliquota superiore i proprietari dovranno pagare la misura accedente. Si parla di pochi euro, al massimo qualche decina, ma la cosa sta comunque destando una certa indignazione, poiché simbolo della tendenza del Governo a mentire, a non mantenere le promesse. Senza contare il caos che le continue marce indietro stanno generando in seno ai Caf, sui quali è scaricato l’onere di fare chiarezza in una situazione che è estremamente confusa.
Il Governo ha promesso di trovare i 200 milioni necessari a sopprimere anche la mini Imu. Se non si riuscirà a trovarli, l’esecutivo sarà costretto o ad aumentare le accise della benzina (soluzione odiatissima perché peserebbe su tutti i contribuenti, anche sui non proprietari) o a richiedere un nuovo acconto Iva.
Per ora, si conosce solo il numero degli interessati. La lista è lunghissima. Si parla, infatti, di almeno 2700 Comuni, praticamente un terzo del totale. Qui trovate la lista.