Quante volte, nei film di fantascenza e avventura, abbiamo ammirato attori che interagivano – e praticamente parlavano – con le proprio abitazioni? Si trattava ovviamene di case intelligenti, regolate da software e Ia avanzata. Ebbene, la fantasia ora può diventare realtà. Grazie alla domotica, la scienza che applica “l’internet delle cose” alle abitazioni e, soprattutto, a un accordo che per la prima volta mette in relazioni le multinazionali della costruzioni, della programmazione e dell’elettronica. A sottoscriverlo, ABB, Bosch, Cisco ed LG.
L’obiettivo è far comunicare tra di loro i dispositivi con i quali interagiamo quotidianamente e di connetterli a noi attraverso comando vocali e digitali. Sicché, la nostra automobile potrà essere collegata al frigorifero, in modo che quest’ultimo possa informare la vettura dell’esaurimento delle scorte di cibo proprio mentre siamo al volante (per la serie “passa dal supermercato, che sono vuoto”).
Prevista, ovviamente, la realizzazione di un software che prima di ogni altra cosa colleghi e faccia interagire tra di loro i “dispositivi della casa” e i dispositivi mobili, quindi smartphone e tablet, visto che ormai stanno diventando compagni inseperabili del nostro vivere la quotidanietà.
La piattaforma comune tra ABB, Bosch, Cisco e LG non è ancora operativa. Si attende il via dell’Antitrust, visto che l’unione di quattro multinazionali potrebbe, di per sé, rappresentare un pericolo per il mercato.
Per adesso la domotica si riduce alla possibilità di migliorare l’intrattenimento e la personalizzazione dell’abitazione, modificando magari a piacimento luce, temperatura e scenari dal propro telefonino. Rimane ancora molto da fare per raggiungere i livelli, ora a portata di mano, ammirati nei film di fantascienza.