L’assalto alla Legge di Stabilità è in pieno svolgimento. Particolare attenzione il Parlamento sta ponendo sul capitolo “tasse casa“: la Trise – con lei Tasi e Tari – non piace quasi a nessuno, men che meno al Pdl, che ha da preservare la credibilità di fronte agli elettori, eccitati in campagna elettorale con la promessa dell’abolizione dell’Imu sulla prima casa. Allo stato attuale, infatti, la Legge di Stabilità prevede un tributo, e anche molto salato, su questo tipo di proprietà.
Il Pdl sta promuovendo in questi giorni un emendamento che cancellerebbe il trio Trise, Tari, Tasi e la sostituirebbe con la Tuc, Tributo Unico Comunicale, che prenderebbe il posto anche dell’Imu.
Il Tuc, come era lecito aspettarsi da un provvedimento proposto dal centrodestra, esclude la prima casa dal prelievo fiscale. A essere esclusi, però, saranno anche terreni rurali e fabbricati rurali. La domanda è: dove pensa il Pd di trovare le coperture? La tassazione sulla prima casa, sia essa chiamata Imu, Trise o Tasi, vale qualcosa come 4 miliardi all’anno, e abbiamo in mente tutti quanto sia stato difficile eliminarla persino per il solo 2013 (e per la seconda rata è tutto davedere). Purtroppo, il partito di Berlusconi stanno pensando di mettere mano al patrimonio pubblico, alienando i cittadini da un bene che spetta loro in quanto collettività: l’idea è vendere le spiagge ai privati.
Ad ogni modo, l’aliquota del Tuc che, ricordiamo, esclude prime case e terreni/fabbricati agricoli, e copre anche i servizi sui rifiuti, è stabilità al 10,6 per mille, con un contributo di 1,5 per mille da parte degli utilizzatori non proprietari (insomma, chi ha casa in affitto).
Sempre per mezzo del Tuc, rivoluzione in vista anche per ciò che concerne il catasto. Tutte le rendite catastali scenderanno di 10 punti nel 2014 e di altri 10 punti nel 2015.