E mentre i contribuenti italiani sono ancora in attesa di notizie, si spera confortanti, in merito al blocco dell’aumento iva, previsto fra qualche giorno, nonché delle sorti imu a dicembre, un’altra stangata si profila all’orizzonte, la Tares, meglio nota come nuova tassa sui rifiuti.
I Comuni, infatti, entro il 30 settembre dovranno stabilire le aliquote, oltre che per l‘Imu, anche per la Tares, facendo temere pesanti rialzi sugli immobili locati o sulle attività commerciali.
Il tributo, lo ricordiamo, è articolato su 2 componenti:
componente rifiuti e componente servizi, che sono destinate rispettivamente alla copertura dei costi relativi al servizio di gestione dei rifiuti urbani e di quelli assimilati avviati allo smaltimento ed i costi riguardanti i servizi indivisibili dei comuni.
A dicembre gli italiani saranno chiamati al pagamento dell’ultima rata della nuova imposta sui rifiuti, che prevede una maggiorazione pari a 30 centesimi a metro quadrato.
La Tares viene calcolata su base annua ed a seconda della quantità e qualità dei rifiuti prodotti per ogni singola unità di superficie.
Ma chi sarà tenuto al pagamento? tutti coloro i quali detengono od occupano, a qualsiasi titolo, locali od aree scoperte.
Per quanto riguarda le utenze domestiche, la Tares sarà calcolata tenendo conto del numero dei componenti familiari, che risultano iscritti nell’elenco dell’anagrafe tributaria al 1° gennaio 2013, nonché della metratura dell’abitazione.
A questo punto appare chiaro che anche gli inquilini saranno tenuti al pagamento dell’imposta.