Come sappiamo, la prima rata imu, il cui versamento è previsto per il 17 giugno prossimo, è stata sospesa per le prime abitazioni (escluse quelle di lusso), i terreni agricoli ed i fabbricati rurali, le unità immobiliari appartenenti alle cooperative edilizie a proprietà indivisa ed utilizzate come prima casa, gli alloggi regolarmente assegnati dall’IACP, fino a nuove decisioni da parte del Governo, previste entro l’estate.
Mentre gran parte dei contribuenti italiani, possessori di un unico immobile, tirano un sospiro di sollievo (almeno per il momento), i restanti, titolari di seconde case ed abitazioni di pregio, fanno il conto alla rovescia per pagare la prima rata dell’imu..
Nonostante ci sia ancora caos in merito alle aliquote da applicare, secondo le ultime disposizioni del Ministero, esse dovranno essere calcolate secondo quelle del 2012.
Ma vediamo come bisognerà calcolare la prima rata di questa tassa: per determinarla, occorrerà partire dalla rendita catastale al 1° gennaio 2013 e rivalutarla del 5%; il risultato ottenuto andrà moltiplicato per il cosiddetto moltiplicatore, che varia a seconda della categoria dell’immobile, nello specifico:
160 fabbricati appartenenti alla categoria , con esclusione degli A/10, e C/2, C/6, C/7;
140 per quelli appartenenti alla categoria B e C/3, C/4 e C/5;
80 per gli A/10 e D/5;
65 per i fabbricati appartenenti alla categoria D;
55 per quelli appartenenti alla categoria C/1.