Dopo la rischiosissima manovra della banca centrale inglese, che negli ultimi mesi del 2012 ha deciso di rendere decisamente più facile l’accesso al credito, con interessi vicini al 2-3%, spread molto bassi e sovvenzionamenti statali di miliardi e miliardi di sterline, il settore mutui ha chiuso con un +13% nel 2012, rispetto l’anno precedente, in Inghilterra.
Una situazione totalmente contraria a quella italiana che dal 2008 ha fatto segnare un incredibile e drastico crollo.
E’ curioso come il governo inglese cerchi di mantenere attivo a tutti i costi il mercato immobiliare, che in una situazione di crisi come questa, è forse l’unico che riesce a mantenere intatto un “capitalismo” che ha mostrato ormai tutti i suoi difetti e punti deboli.
Così, chi vuole acquistare casa in Inghilterra ha solo l’imbarazzo della scelta; per l’anno in corso sono stati stanziati altri 12 miliardi di sterline, e si prospettano ulteriori misure per il rilancio del mercato. Scelte o necessità? Come mai questo in Italia non avviene? Staremo a vedere se anche il nostro prossimo esecutivo, sarà in grado di sbloccare una situazione ormai giunta quasi al collasso.
I soldi ci sono, le banche, da quanto si apprende, sono stabili e salde. Come mai non vengono concessi mutui e prestiti ai cittadini ed alle imprese che ne hanno bisogno? E’ arrivato forse il momento di ridurre, piuttosto che inasprire, i requisiti per l’accesso al credito, l’unico strumento, forse, in grado di far ripartire l’economia del nostro paese.