I segnali ci sono tutti e sono la spia di un problema che ogni giorno cresce e coinvolge molte famiglie italiane; la crisi economica in atto sta condizionando fortemente l’accesso al credito a livelli tali da renderlo una impresa non da poco.
Questa stretta creditizia coinvolge anche il settore dei mutui, le banche sono sempre meno disposte a concedere ai privati mutui se non dietro la presentazione di una serie di garanzie a volte talmente onerose, da far desistere le famiglie stesse dalla stipula.
Il problema riguarda tutte le regioni italiane e tutti gli istituti di credito, da quelli più grandi a quelli più piccoli; la sofferenza nella riscossione del credito porta a politiche conservative e garantiste, morale della favola, se volete un mutuo il percorso è tutto in salita.
La situazione sopra descritta rende ancora più singolare l’iniziativa dell’Inps che tramite l’ex Gestione Inpdap consente a dipendenti pubblici e pensionati di fruire di una serie di agevolazioni sull’acquisto della prima casa.
I tassi di interesse su questi mutui sono estremamente vantaggiosi, parliamo di un tasso pari al 3.75 % per quello fisso e un tasso al 1,23% variabile; la durata del mutuo può arrivare a un arco temporale di 30 anni per un finanziamento massimo di ben 300.000 euro.
Naturalmente ci sono alcune condizioni da rispettare; per i dipendenti pubblici si richiede un contratto a tempo indeterminato e per i pensionati l’iscrizione alla Gestione autonoma delle prestazioni creditizie da almeno tre anni. Fattori non indifferenti ma che comunque permettono di stipulare un mutuo a condizioni molto vantaggiose.