Tutti i dipendenti pubblici e privati o i pensionati, sia Inps che Inpdap, possono richiedere il rinnovo della cessione del quinto o del prestito delega, semprechè l’età dei richiedenti lo consenta.
Il rinnovo prevede che venga estinto il finanziamento in corso , attraverso l’accensione di una nuova operazione di cessione del quinto, di durata maggiore, il cui netto erogato servirà in parte per chiudere quello precedente ed il restante come liquidità aggiuntiva per il cliente. Per poter procedere con il rinnovo della cessione del quinto è necessario, però, che sia trascorso almeno il 40 % (2/5) della durata originaria della stessa, per cui se il precedente prestito è stato stipulato per 5 anni, esso potrà essere rinnovato dopo 2 anni.
In questo specifico caso, il rinnovo è possibile anche prima che sia trascorso il periodo previsto, a condizione che la nuova cessione del quinto venga portata a 10 anni.
Ma quando è conveniente rinnovare una cessione del quinto? sicuramente è opportuno farlo, soprattutto in presenza di una durata residua lunga, dopo aver rimborsato almeno la metà delle rate previste dal piano di ammortamento, in quanto, estinguendo in via anticipata il prestito precedente, è possibile detrarre soltanto gli interessi, ma non i costi accessori ad esso legati (istruttoria, spese di intermediazione, provvigioni spettanti al mediatore, premio assicurativo).
Essi, infatti, vengono addebitati nel conteggio di estinzione se non ancora ammortizzati.
Anche nel caso del prestito delega (o doppio quinto), che costituisce un ulteriore finanziamento la cui rata viene addebitata sulla busta paga del dipendente o sul cedolino del pensionato, la condizione necessaria per accedere al suo rinnovo, è che siano trascorsi almeno i 2/5 della durata originaria del primo prestito delega.
Come già accennato, nel rinnovare una cessione del quinto od un prestito delega, viene allungata la durata, mentre la rata rimane inalterata o modificata leggermente, a seconda del tipo di operazione da effettuare.