Il Consiglio di Stato dice NO, almeno per il 2013, al pagamento dell’IMU da parte della Chiesa. Il Decreto attuativo della Legge, che prevedeva il pagamento di tale imposta sui beni commerciali appartenenti alla Chiesa, è stato infatti bocciato dal Consiglio di Stato.
Il Consiglio di Stato ha ravvisato una questione d’incompetenza, da parte del Ministero, nel definire i limiti di tale pagamento. Infatti la Legge doveva prevedere la misura e le proporzioni in cui questa tassa doveva essere pagata, e non citare l’elenco dei beni, invece, esenti.
La norma non definiva i criteri per conteggiare gli spazi all’interno dei beni immobili posseduti, ma si limitava semplicemente ad indicare la loro appartenenza o meno, al rango di “commerciale”.
Inoltre la legge condonava l’IMU spettante per il 2012, per 25 milioni di euro.
Su tale questione, pende inoltre un’infrazione comminata dalla Commissione Europea, per gli aiuti di Stato alla Chiesa, le cui attività non sono state assoggettate a Ici.
La prima rata dell’IMU è stabilita per il 16 giugno 2013, ma i moduli in cui si specifica su quali parti di immobile andrà calcolata, vanno necessariamente compilati per la fine dell’anno.
Il Governo Monti promette quindi di varare un nuovo Decreto, entro la fine dell’anno, per definire le modalità di pagamento dell’IMU per gli enti ecclesiastici, dato che la stima delle somme dovute dalla Chiesa potrebbe essere dai 300 milioni di euro ai 500 milioni di euro, all’anno.