Esistono diversi motivi che spingono le banche e finanziarie a rifutare un prestito e fra queste, quella di aver fatto più richieste nello stesso periodo, di essere già fortemente indebitati, oppure risultare segnalati nella centrale rischi come cattivi pagatori.
Quando ci si trova di fronte ad un rifiuto della propria richiesta di credito, è dunque sicuramente importante verificare prima di tutto quale sia la reale motivazione, per poi ricercare un’eventuale alternativa. Inoltre, anche il rifiuto di un prestito viene segnalato in crif dallo stesso istituto e lì vi rimarrà per un certo periodo di tempo.
Generalmente quando un prestito viene respinto, occorre attendere almeno 1 mese prima di tentare con una nuova richiesta, ecco perchè è fondamentale capirne il motivo.
Se esso è stato conseguenza dell’eccessivo indebitamento del consumatore (più finanziamenti in corso), sarà bene effettuare un’operazione di consolidamento debiti, in modo da rendere più facilmente concedibile il nuovo prestito da parte della banca.
Se il rifiuto è dovuto alla mancanza di garanzie reddituali sufficienti, è opportuno, prima di effettuare una nuova richiesta, coinvolgere nell’operazione un coobbligato con reddito stabile.
Non vedersi accordare un prestito perchè si è segnalati in crif come cattivi pagatori, renderà molto più complicato ricercare un’alternativa che possa soddisfare le proprie esigenze di liquidità, perchè in tal caso le tempistiche per accedere ad una nuova richiesta si allungheranno (fino a 36 mesi) a seconda del gravità dell’insolvenza.