Che l’Italia sia il paese del sole, della pasta e delle tasse ormai lo sa tutto il mondo. Secondo CGIA in Italia si pagano durante l’anno oltre 100 tasse diverse, ma ne potrebbero tranquillamente bastare solo 10.
Ecco perché la burocrazia italiana ha sempre avuto problemi a partire, e con essa il fare impresa, proprio perché il numero di scadenze fiscali invece che agevolare, crea solo rallentamenti e pericolo di inutili oneri aggiuntivi per non aver assolto ai pagamenti.
Il prelievo fiscale in Italia è tra i più elevati d’Europa
Il coordinatore dell’Ufficio studi Paolo Zabeo lancia un allarme che l’economia e la politica italiana non dovrebbero assolutamente sottovalutare, basti pensare che di una novantina di tasse a livello nazionale e locale l’erario incassa solo il 15 per cento del gettito totale annuo.
Anche perché andando a scansionare il calendario fiscale e tutte le imposte italiane vediamo che poi, alla fine, le due tasse che pesano di più agli italiani sono Irpef e Iva.
Ma la cosa che dovrebbe far riflettere è che solo queste due entrate garantiscono alla Stato Italiano il 55,4 per cento del gettito totale.
Lo stato incassa 170 miliardi di euro solo dall’Irpef
Ben si capisce come tante tasse siano inutili e appesantiscono tutto l’apparato fiscale italiano.
Con una nuova riforma fiscale, abbattendo tante tasse inutili, i lavoratori potrebbero essere più sereni e molto probabilmente anche l’evasione fiscale diminuirebbe.
Se l’Irpef ha portato nelle casse dello Stato quasi 170 miliardi, l’IVA nel 2017 ha permesso di incassare 109 miliardi d’euro circa.
Se lo vediamo in percentuali l’Irpef porta quali il 34% e l’IVA il 22% circa.
Ad essere maggiormente colpite sono le aziende con l’Ires (Imposta sul reddito delle società) che nel 2017 ha fatto incassare allo Stato 34 miliardi d’euro.
Il segretario della CGIA Renato Mason infatti dice: “Se si considera che il livello dei servizi presente nel nostro Paese è molto modesto, è necessario che il Governo inizi seriamente a ridurre il carico tributario. Con la manovra di bilancio presentata nei giorni scorsi è cominciato un percorso di riduzione delle tasse sulle partite Iva. Un fatto sicuramente positivo, ma ancora insufficiente”.