La crisi immobiliare non sembra voler lasciare i lidi europei. Dopo aver colpito duramente Grecia, Spagna e Irlanda, infatti, le difficoltà del mattone sembrano aver toccato i Paesi Bassi.
A lanciare l’allarme è il principale operatore real estate della nazione, il gruppo Royal BAM, che presentando i propri dati relativi al primo semestre dell’anno non ha mancato di sottolineare la perdita di oltre 250 milioni di euro, e la possibilità di cancellare progetti di sviluppo immobiliare e infrastrutturale per quasi 1,5 miliardi di euro.
A ciò si aggiunga che nel corso del mese di luglio 2012 i prezzi delle case olandesi hanno subito un calo medio dell’8 per cento rispetto a luglio 2011, che si aggiunge alla flessione del 4,4 per cento del mese di giugno. Dal 2008 ad oggi i prezzi sono calati di oltre 15 punti percentuali raggiungendo i livelli che furono propri del 2004. Il trend decrescente delle quotazioni non dovrebbe invertirsi almeno fino al 2014.
La crisi immobiliare olandese, oltre a colpire il segmento residenziale, sembra esser piuttosto incisiva anche nel comparto degli uffici, dove il tasso di vacancy è salito al 15,4% contro il 14,5% di inizio anno, con oltre 7,6 milioni di metri quadri di spazi ad uso ufficio disponibili.