Scaduto l’appuntamento per il pagamento dell’IVIE ( il 9 luglio) i contribuenti che posseggono immobili all’estero hanno avuto la possibilità sino al 20 di agosto di pagare con una sanzione ridotta ( pari allo 0,4 %) quanto dovuto.
Scaduto anche detto termine si tracciano i primi bilanci e si scopre che lo stesso immobile, ubicato in differenti paesi, può costare anche 8 volte in più in materia di IVIE. Infatti, in base a quanto dettato dalla circolare 28/E, la base imponibile estera deve essere il valore di riferimento per il calcolo dell’IVIE.
Uniche eccezioni a tale direttive sono gli immobili ubicati in Francia, Irlanda, Malta e Belgio. In questi paesi il contribuente avrà la possibilità di scegliere come base imponibile il reddito medio ricavabile dai fabbricati o il costo di acquisto.
Tali differenti valutazioni unite al valore dell’imposta estera pagata sul fabbricato ( che ricordiamo è detraibile) genera differenti valori di IVIE da pagare per lo stesso immobile. Ad esempio in Olanda sarà dovuta un imposta molto elevata, visto che nei paesi bassi la tassazione sugli immobili è abbastanza bassa, mentre in Germania o Spagna l’IVIE dovuta sarà ridotta, in considerazione dell’alto livello di tassazione dei fabbricati in questi paesi.