Come nel resto d’Italia, anche il mercato immobiliare campano sta attraversando un periodo di estreme difficoltà. Tuttavia, passato il periodo più buio, anche nel territorio regionale sembrano individuabili alcuni segnali di ripresa in grado di aprire margini di ottimismo tra gli operatori di settore, sebbene – tra gli stessi – prevalga un’evidente e giustificabile prudenza.
Considerando quanto affermato dall’Agenzia del Territorio, d’altronde, i prezzi delle case nel napoletano sarebbero calati tra il 10% e il 30% rispetto al 2008, con diversità di incidenza derivanti dall’appartenenza ai vari quartieri (le zone di maggior prestigio sembrano aver restitito al meglio all’impatto della crisi).
Complessivamente, dichiara Giovanni Battista Cantistani, direttore dell’Ufficio provinciale di Napoli dell’Agenzia del Territorio, il mercato residenziale rimane ancora in uno stato di elevata incertezza, contraddistinto da un significativo allungamento dei tempi di negoziazione utili per poter portare a compimento la transazione di acquisto immobiliare.
Nonostante quanto precede, e nonostante previsioni non certo prive di foschie, a Napoli, comunque, si continua a investire. In controtendenza con quanto avviene negli altri centri abitati campani, infatti, nel capoluogo la richiesta di prime e seconde case continua a mantenersi sufficientemente adeguata.