La stretta al credito non è più così stretta. E’ quanto emerge dal Bank Lending Survey, l’indagine a cadenza trimestrale che la Bce realizza per verificare le condizioni del credito in Europa. Oggi, per famiglie e imprese, ottenere un prestito è più facile di quanto non fosse tre mesi fa.
Il credit crunch è tra i problemi più gravi che affligge l’Europa. Un po’ per le prospettive economiche in deterioramento da almeno sei anni, un po’ per la maggiore appetibilità di prodotti finanziari (Btp, Bot etc) gli istituti concedono sempre meno crediti. Questo trend però si sta invertendo. Un passo in avanti, in particolare, è stato compiuto proprio nell’ultimi trimestre.
Di chi è il merito? A incidere è un clima di fiducia che resiste nonostante la stagnazione economica di molti paesi. Ha esercitato maggiore influenza, però, l’intervento massiccio di Mario Draghi. Abbassando i tassi di riferimento a una soglia vicino allo zero e rendendo addirittura negativi quelli sui depositi, ha spinto le banche a concedere maggiori prestiti.
L’obiettivi delle misure “draghiane” è quello di aumentare l’inflazione, l’obiettivo intermedio è allentare il credit crunch. A quanto pare, almeno in parte di sta riuscendo.
In questo miglioramento ci sono però luci e ombre. Si legge infatti in una nota: “La domanda di credito è aumentata in tutte le categorie, anche se il contributo proveniente dalle richieste delle imprese per finanziare gli investimenti fissi è tornato in territorio negativo, sempre nel terzo trimestre“.