Crisi Russia Ucraina che diventa sempre più tesa. Questo inverno potrebbe rivelarsi molto difficile per l’Europa. Le minacce di Vladimir Putin si fanno sempre più frequenti. L’ultima, solo ieri: se l’Ucraina utilizzerà il gas russo per attività non concordate con il Cremlino, la Russia ridurrà le forniture verso i paesi Ue.
Patiremo il freddo? E’ questa la domanda che genera più preoccupazione. Il rischio, almeno in linea teorica, c’è ma nella pratica possiamo stare tranquilli. O almeno è questa l’opinione di Giulio Sapelli, professore di Storia economica all’Università degli Studi di Milano, esperto di relazioni internazionali – soprattutto tra Europa e Russia.
Il docente ha rassicurato la collettività nel corso di una intervista rilascia per AdnKronos.
“Gli stoccaggi di gas in Italia e in Europa sono a livelli elevati nonostante la politica di liberalizzazione che ha impedito nuovi investimenti e messo dei tetti agli stoccaggi. Nonostante questo eccesso di liberalizzazioni e di carenza degli investimenti possiamo affrontare questo inverno in modo abbastanza tranquillo. Anche perché la Russia non è l’unico paese che fornisce il gas e ci sono alternative tra cui i rigassificatori. Non credo che bisogna creare allarmismi“.
Sapelli, nuclearista convinto, ha dichiarato che l’unico problema che l’Europa potrebbe affrentare riguarda il prezzo. La preziosa materia prima potrebbe costare sempre di più, dal momento che la proprietà è regionale e la sua produzione/vendita è ultra-regolamentata.
“Se la crisi dovesse durare mesi e mesi bisognerà fare saltare i ‘tetti’ in modo che si possano superare le quote previste“.