Coldiretti provoca e lancia l’idea un miliardo e mezzo grazie alla marijuana. E’ questo il beneficio che una coltivazione su larga scala e controllata dallo Stato apporterebbe all’economia italiana. La provocazione è stata lanciata da Roberto Moncalvo, presidente di Coldiretti, nel corso di un forum tenutosi a Cernobbio proprio ieri.
L’idea procede da un’analisi dell’attuale situazione sul fronte dell’ortofloricultura, pessima a causa della crisi economica. Procede anche da un’indagine sulle conseguenze, tutte positive, per quanto riguarda l’occupazione.
Perché Moncalvo vuole trasformare la marijuana in un affare di Stato? Innanzitutto, per rivitalizzare il settore agricolo, ormai in ginocchio. In secondo luogo, perché ci sono le risorse per farlo. Attualmente, a causa dei fallimenti a cui sono stati costretti migliaia di imprese agricole giacciono inutilizzati oltre 100.000 ettari di terreno. Proprio questi potrebbero essere usati per le coltivazioni della famosa pianta.
Senza contare poi la spinta occupazionale. Con la riattivazione delle coltivazioni e la creazione di una filiera si creeranno qualcosa come 10.000 posti di lavoro. E proprio la filiera è l’elemento più importante al fine di garantire il successo all’intera operazione. Una filiera che impedisca gli abusi, i traffici illeciti, e ribadisca il senso dell’iniziativa: far del bene allo Stato, far del bene ai dipendenti, fare del bene ai malati. La marijuana prodotta, infatti, verrà utilizzata esclusivamente a fini terapeutici. La filiera collegherà, sotto l’egida dello Stato, il settore dell’ortofloricultura al settore farmaceutico.
Ecco cos’h dichiarato Moncalvo: “L’agricoltura italiana è pronta a recepire le disposizioni emanate dal governo e a collaborare per la creazione di una filiera controllata, capace di far fronte a una precisa richiesta di prodotti per la cura delle persone affette da malattia”.