Il Governo ha finalmente annunciato la “manovra“, ossia la Legge di Stabilità per il 2015 (ex “finanziaria”). La presentazione è avvenuta nel corso di una concitata conferenza stampa. Ora il pallino passa al Parlamento ma anche a Bruxelles, che dovrà decidere se respingerla o meno.
Le maggiori novità riguardano il Tfr e l’Irap.
Per quanto concerne il Tfr, giunge in busta paga. Come previsto nelle settimane precedenti, si tratta di una possibilita e non di un obbligo. Il lavoratore può decidere in autonomia se conservare il Tfr per la buonuscita o “spostarlo” in busta paga, dunque tra i redditi immediatamente disponibili. Al lavoratore è demandata anche la scelta sui metodi dell’inserimento. In busta potrà dunque comparire l’intero contributo maturato a partire dal 1° gennaio o solo una parte di esso, nella misura di una tantum piuttosto che dilazionato in più mensilità.
Molto importante è anche la riduzione dell’Irap. E’ stata resa permanente grazie ai tagli alla spesa pubblica. Per le imprese, il risparmio sarà di 6,5 miliardi d euro. Per i lavoratori, si prevede invece la conferma a tempo di indeterminato del bonus degli 80 euro. Occorre specificare un particolare: il taglio non riguarda le aziende senza dipendenti, che in Italia comprendono il 70% del totale.
Cosa cambia per le imprese? Possiamo affermare che il saldo è zero, dal momento che la monovra da un lato toglie e da un altro lato aggiunge. Il Tfr in busta paga rischia di essere un vero e proprio colpo per le imprese, dal momento che impongono la cessione di liquidità quando magari le casse sono vuote o giù di lì. L’Irap, in compenso, concede un po’ di respiro.