Tasi 2014, il prossimo 16 ottobre è la data fissa per il pagamento della tassa sulla casa.
Giovedì è il termine ultimo per il pagamento della Tasi (Tassa sui servizi indivisibili). L’acconto, che ammonta al 50% del tributo, dovrà essere pagato da coloro che possiedono o detengono beni immobili – quindi proprietari ed inquilini – situati in quei Comuni le cui deliberazioni sono state approvate entro il 10 settembre. Per i Comuni che, invece, non hanno provveduto a deliberare entro tale data (le delibere sono state rese pubbliche dai comuni stessi sul sito www.finanze.it e comunque sui siti istituzionali degli enti) la scadenza è rinviata al 16 dicembre – data in cui dovrà essere versato anche il saldo in tutta Italia – e l’aliquota da applicare sarà dello 0,1%. Nei Comuni che erano riusciti a decidere in merito entro maggio il pagamento dell’acconto è stato già effettuato entro il termine del 16 giugno.
Le aliquote si differenziano a seconda della tipologia di immobile e quindi variano a seconda che ad essere oggetto dell’ imposizione sia l’abitazione principale o altro immobile. La novità della Tasi è, come si è accennato, che anche gli inquilini di immobili affittati da almeno 6 mesi sono chiamati alla “cassa”; tuttavia la quota ad essi imputata oscilla tra il 10% ed il 30%. La tassa non è dovuta se il relativo importo (acconto più saldo) è pari o inferiore a 12 euro. E’ data facoltà ai Comuni di variare sia tale ultimo importo sia la percentuale da imputare agli inquilini.
Tale appuntamento sta creando caos tra professionisti e contribuenti a causa dei numerosi regolamenti comunali e delle differenti delibere che generano confusioni ed incertezze tra Tasi, Imu, prime e seconde casa ed, infine, detrazioni.
Il versamento può essere effettuato utilizzando il modello F24 oppure il bollettino postale. Per gli importi superiori ai 1.000 euro o nei casi in cui si effettui una compensazione con altri crediti fiscali il pagamento non potrà avvenire in modalità cartacea, ma dovrà essere effettuato esclusivamente avvalendosi dei canali telematici (Fiscoonline o Entratel) oppure rivolgendosi ad intermediari abilitati (Banche e Poste Italiane).