Tasse, in quali città si pagano i tributi locali più alti? E’ una domanda alla quale ha risposto la Cgia di Mestre con un studio diffuso questa mattina. Non ci sono sorprese, dal momento che in cima alle classifica spiccano Genova e Roma. Maggiore stupore provoca la terza classificata, Bari. E’ sfatato dunque il mito secondo cui al sud la pressione fiscale è minore. A seguire, Milano.
Il range per queste grandi città varia da 1.610 euro a 1.379 euro.
Il calcolo è stato effettuato prendendo in considerazione il pagamento di Tasi e Tari per una famiglie di tre persone. Il range per queste grandi città varia da 1.610 euro a 1.379 euro nel caso di un’abitazione classificata A2, mentre varia da 1.100 a 961 euro nel caso di un’abitazione classificata A3.
A tirare le conclusioni è Giuseppe Bortolussi, presidente della Cgia. Conclusioni che sono amare, anche perché di mezzo non c’è qualche amminsitratore incompetente ma lo Stato. Si tratta, infatti, di un problema strutturale che riguarda i trasferimenti agli enti locali.
“Il forte aumento della tassazione comunale registrato in questi ultimi anni è da addebitare in particolar modo ai pesantissimi tagli ai trasferimenti che lo Stato centrale ha praticato nei confronti degli enti locali. Tra il 2010 e il 2014, i sindaci di Bologna, Roma e a Bari hanno subito una sforbiciata delle risorse del 48 per cento: Milano del 63 per cento e Venezia addirittura del 66. Con questi tagli i Comuni sono stati obbligati a ridurre i servizi e ad aumentare le tasse locali, penalizzando soprattutto le famiglie meno abbienti”.