Jobs Act, l’alto dirigente dell’Fmi, Blanchars ha espresso il suo parere sulla situazione economia mondiale ed in particolare sul caso Europa.
“Mi piace e condivido lo spirito della riforma dell’occupazione. Il dualismo del mercato del lavoro rappresenta un serissimo problema. Perché crea due classi di cittadini, un esito che è chiaramente indesiderabile. Mi sembra che una forma di contratto unico sarebbe la via da seguire“.
E’ questo il giudizio di Oliver Blanchard, alto dirigente dell’Fmi, sul Jobs Act. Il parere è stato espresso ai margini dell’incontro con la Banca Mondiale a Washington, tradizionale apertura a una lunga fase di lavori. Un’occasione per fare il punto sulla situazione economica globale e in particolare del grande malato: l’Europa.
E tra i malati di Europa, ovviamente, spicca l’Italia. Le stime non sono variate rispetto a quelle pessimistiche di qualche settimana fa. Quest’anno l’Italia chiuderà in lieve recessione (Pil -0,2%) e nel 2015 crescerà in maniera molto moderata (+0,8%).
Cattive notizie anche sul fronte dell’occupazione. I disoccupati saliranno nel 2014 al 12,6%, per poi scendere al 12%, quindi leggermente al di sotto del tasso registrato nel 2011. Insomma, il cammino verso la situazione pre-crisi è lungo e accidentato.
Uno degli ostacoli è rappresentato dalle fibrillazioni politiche. Proprio una di queste sarà protagonista oggi: il voto di fiducia sul testo attuale del Job Act. Le opposizioni, tra cui quasi si pone anche la minoranza interna del Pd, nella migliore delle ipotesi giudicano il testo troppo confuso e generale, nella peggiore dei casi gridano al “tatcherismo”.
Sotto questo punto vista, il giudizio di Blanchard rischia di influenzare – tanto in negativo quanto in positivo – sia le votazioni che l’interpretazione della stessa da parte dell’opinione pubblica.