Domani 3 ottobre Napoli ospiterà un vertice della Bce. Una location simbolica, dal momento che l’Italia è il centro della crisi e la Campania è uno dei tanti centri della crisi in Italia.
Di cosa parlerà Draghi? Annuncerà nuove misure? Dal presidente della Banca Centrale Europea negli ultimi periodi è emersa la volontà di spingersi oltre la consueta ordinaria amministrazione delle finanzie europee. Progressivamente, Draghi si sta avvicinando a posizioni di politica monetaria espansiva. D’altronde, la situazione è eccezionale e impone strumenti eccezionali. Quelli in dotazione attualmente alla Bce sono insufficienti per contrastare la crisi peggiore dal dopoguerra, per giunta sporcata ulteriormente dalla deflazione.
Il primo obiettivo dichiarato da Draghi, e sul quale battere domani a Napoli, è il ritorno a una inflazione decente: “Domani discuteremo come continuare a riavvicinare l’inflazione al 2%”.
L’Italia siederà comunque nel banco degli imputati. Tra le sue colpe, l’apparente incapacità del Bel Paese di raggiungere il pareggio di bilancio in tempi brevi e le difficoltà nella realizzazione delle riforme.
Colpe che l’Italia condivide con la Francia. Da questo punto di vista, i francesi credevano di avere vita facile: vicepresidente della Commissione Europea è il transalpino Pierre Moscovici. Peccato che sia stato proprio lui a spegnere gli entusiasmi dei connazionali: “Sono qui per garantire la nostra funzione di controllori del bilancio e se un paese non soddisfa gli obblighi del trattato e si trova sotto procedura come la Francia, io continuerò con la procedura”.
Insomma, nonostante la buona volontà di Draghi, l’ideologia del rigore verrà promossa ancora una volta, magari proprio domani a Napoli.