Le oscillazioni dell’Euribor influenzano direttamente la rata del mutuo a tasso variabile.
Tuttavia l’effetto verrà recepito solo dal momento dell’aggiornamento e graverà unicamente sul debito residuo.
Per momento di aggiornamento si intendono le cosiddette epoche di revisione. Cioè i giorni in cui periodicamente il mutuo fotograferà la situazione dell’Euribor e vi si adeguerà, restando poi invariato fino al successivo aggiornamento.
L’oscillazione Euribor riguarderà tuttavia solo il debito residuo, perché su quello si calcola la quota interessi che costituisce parte della rata.
Diciamo che dopo un anno, quando il capitale residuo sarà sceso a 91.700 Euro, sopravvenga un aumento dello 0,50%. L’incremento avrà effetto sul debito residuo e comporterà un aumento della rata di 22 Euro.
Lasciamo che passino altri 8 anni senza variazioni. Il debito residuo a quel punto si sarà assottigliato fino a 12.100 Euro. Incidendo su una quota di capitale modesta, un altro incremento dello 0,50%, pur se identico al precedente, comporterà un aumento di rata di soli 4 Euro.
A occhio e croce e con criterio assolutamente empirico si consideri che per ogni punto percentuale di variazione la rata mensile cambia dello 0,05% del capitale residuo (5 Euro ogni 10.000), quasi indipendentemente dalla durata del mutuo.