Il forum Ambrosetti di Cernobbio ha visto lo scontro tra l’ad di Fiat Chrsysler Sergio Marchionne e il ministro dell’Economia Carlo Padoan. Al centro della discussione, ovviamente, il delicato momento che l’economia italiano sta passando e l’azione del Governo per contrastare la stagnazione.
Il numero uno di Fiat si è sentito di impartire qualche lezione all’esecutivo. Il metodo che ha suggerito, a dire il vero, non brilla per originalità. Un po’ come le formiche, Renzi e co. dovrebbero prima scegliere tre cose da fare, poi farle, poi passare ad altre tre. Nonostante l’apparente banalità di questo suggerimento, traspare un certo senso di urgenza.
Un altro consiglio di Marchione è stato quello di rispolverare una vecchia bandiera della desta liberare: alleggerire il sistema economico dall’intervento dello Stato. Ciò impone sì un taglio delle tasse, ma soprattutto un taglio della spesa. Un concetto almeno nella seconda metà aborrito dai neo-keynesiano, i quali, di contro, credono che dalla crisi si può uscire solo se lo Stato interviene a infoltire la domanda.
Ad ogni modo, alle richieste di Marchionni ha risposto il ministro Padoan, che però non si è dimostrato indispettito da questa invasione di campo. Anzi, ha rivelato che quanto suggerisce Marchionne è già nei pensieri e nelle intenzioni del Governo. Il riferimento è alla diffusione dei dati sulla Spending Review presente e futura, la quale dovrebbe garantire alle casse dello Stato qualcosa come 20 miliardi in tre anni. Per alcuni sono poco, per alti si tratta comunque di una cifra difficilmente raggiungibile. L’unica cosa certa è che anche in questo caso siamo nel territorio degli “annunci”, non delle cose fatte.