Matteo Renzi si sta arrendendo: il bonus degli 80 euro non sarà esteso alle altre categorie professionali. Attualmente, il provvedimento riguarda solo i lavoratori della Pubblica Amministrazione che non guadagnano più di 1.500 euro al mese. Anche solo il mantenimento dello sgravio, per loro, risulterà difficoltoso a causa della pessima congiuntura economica che l’Italia, abbastanza inaspettatamente, si sta trovando ad affrontare.
Le ipotesi più ottimistiche di qualche mese fa parlavano del bonus esteso anche ai pensionati al di sotto dei 1.000 euro. Inutile specificare che questa ipotesi è ormai sfumata – anche se non ufficialmente. Voci di corridoio, però, riferiscono di un piano B finalizzato a “dare qualcosa” ai pensionati. Si tratta ovviamente di un ripiego, ma è sempre meglio di niente.
Nello specifico, il Governo sta pensando di rendere esenti dall’Irpef quei pensionati che percepiscono dai 625 ai 655 euro al mese. Il motivo di questa decisione risiede nel fatto che proprio questi pensionati non sono coperti da alcuno sgravio, a differenza dei pensionati che, di contro, guadagnano cifre inferiori o superiori. Dal punto di vista numerico, si parla di circa un milione di individui. Molto poco rispetto ai 4 milioni che invece sarebbero stati coinvolti dalla misura prevista qualche mese fa.
Ad ogni modo, se la cosa andrà in porto, questo milione di pensionati si troverà 45 euro in più in busta paga. Anche questa ipotesi appare però di difficile realizzazione: il Governo è a caccia di 15 miliardi, tutti presumibilmente ricavati dalla revisione della spesa. Basterà? L’intero impianto della Spending Review renziana, anche alla luce degli screzi con il commissario Cottarelli, appare fragile.