Il debito medio delle famiglie scende ma si mantiene comunque alto. E’ questo il succo dell’ultima indagine della Cgia di Mestre sull’indebitamento privato.
La quota media si attesta intorno ai 19.251 euro. Il dato è riferito al 2013. Nel 2012 e nel 2011 questa cifra si era rivelata più alta rispettivamente del 2 e del 3%.
In totale, la massa debitoria privata – nei confronti delle banche e degli istituiti creditizi – è di 495 miliardi. L’incremento da prendere in considerazione non è quello sui due anni precedenti, praticamente nullo, ma sul 2007, ultimo anno prima della crisi: 37%. Insomma, la recessione ha lasciato il segno nelle famiglie italiane.
Molto interessanti sono i dati città per città. Si è scoperto, quindi, che è la Lombardia la regione che, in quanto a debito privato, sta messa peggio di tutte. In particolare si soffre nella Provincia di Monza Brianza, con un debito medio di 27.544 euro a famiglia. Il primo posto nella classifica dei meno indebitati è invece ricoperto da Enna (8.371 euro).
I motivi di tanta disparità risiede nella questione culturale. Semplicemente, al sud la tendenza al risparmio è più diffusa e il tenore di vita è più basso.
In generale, però, le famiglie di tutte le zone d’Italia stanno puntando al risparmio – il ché non è una buona notizia per l’economia. Questa è la conclusione a cui è giunto Giuseppe Bortolussi, presidente della Cgia di Mestre: “In buona sostanza, l’esponenziale aumento delle tasse registrato in questi ultimi anni, gli effetti della crisi e la paura che la situazione generale peggiori ulteriormente hanno condizionato le scelte economiche delle famiglie. Meno acquisti, meno investimenti e più risparmi”.