A causa del movimento dello spread, i mutui a tasso fisso con un incremento pari allo 0,1%. Questo vuol dire che chi ha un mutuo deve tremare e chi ha intenzione di farlo deve guardarsi bene prima di prendere decisioni.
Cosa accadrà ai mutui con lo spread
La relazione fra mutui e spread Btp – Bund, è importante per affrontare la gestione e distinguere chi già ha un mutuo e chi invece vuole stipularlo.
Secondo gli esperti “I primi possono tirare un sospiro di sollievo. Sia se hanno sottoscritto un finanziamento a tasso fisso, che in quanto tale garantisce una rata costante per tutta la durata del contratto, sia se hanno scelto il tasso variabile perché, in questo caso, a guidare l’andamento e le variazioni degli interessi è l’Euribor; indice non connesso all’andamento dello spread Btp-Bund”.
L’Euribor è purtroppo strettamente correlato alla politica dei tassi applicata dalla BCE, se lo scenario di tensione dei mercati si prolunga, si può intervenire pure sugli indici, se non per ridurli (visto che sono ormai da tempo in negativo) almeno per rimandarne l’aumento.
Mutui da chiedere: cosa cambia?
La cosa potrebbe essere diversa se si vanno ad esaminare i mutui che si andranno ad erogare un domani. Questi potrebbero in effetti scontare un aumento dei tassi di interesse, così come spiegano gli esperti “quello che accadrà ai nuovi mutui dipenderà molto da quanto lo spread Btp-Bund aumenterà e, soprattutto, dal periodo di tempo in cui rimarrà alto”.
Il costo del mutuo che il cliente può affrontare viene deciso in base a due componenti; il tasso che dipende dagli indici europei (Eurirs o Euribor a seconda che si tratti di un tasso fisso o di uno variabile) e lo spread bancario, diverso da quello Btp – Bund, che invece rappresenta una maggiorazione dell’interesse che stabilisce il guadagno che l’istituto di credito ricava con la concessione del finanziamento.