Se è vero che l’Italia ha bisogno di liquidità, nel sud questa necessità è avvertita in maniera ancora più forte. I parametri che a livello nazionale si sono rivelati pessimi, nel meridione sono catastrofici.
Un po’ a sorpresa, a salvare questo pezzo di paese potrebbe essere l’Unione Europea. Nell’immaginario collettivo l’Europa è una matrigna severa e avara, sempre pronta a chiedere sacrifici. Questa volta invece potrebbe “regalare” parecchie decine di miliardi. In verità non c’è nulla di nuovo sotto al sole. Il massimo organismo europeo non ha cambiato di una virgola la sua policy. Semplicemente, è stata l’Italia a recepirla più efficacemente.
E’ quanto emerge dall’ultima conferenza stampa del vicepresidente del Consiglio Graziano Delrio. Il problema “di sempre” è l’incapacità dell’Italia di rispettare le condizioni alle quali è possibile ricevere i finanziamenti dell’Europa. La soluzione è, ovviamente, un cambio di rotta propio in questo senso.
“In questi anni l’Italia ha dimostrato una cerca incapacità amminstrativa, ma stiamo recuperando. Nei prossimi 15 mesi solo nelle cinque regioni convergenza del Sud avremo da spendere, di fondi 2007-2013, 15 miliardi di euro, un miliardo al mese. E quasi altrettanti di fondi di sviluppo e quasi altrettanti di fondi di svluppo e coesione. E’ una quantità enorme“.
Andrà ancora meglio nei prossimi anni. Al Bel Paese, infatti, spetteranno qualcosa come 180 miliardi in 7 anni. Il rischio, quando si parla di finanziamenti, non è solo quello di non riscire a riceverli, ma anche il modo in cui vengono spesi. Ovviamente questa quantità enorme di denaro fa gola a molti, e la filiera Ue-cittadini è molto lunga e insidiosa.