Raiting Italia, il belpaese dal punto di vista della solidità finanziaria non se la passa benissimo.
A dirlo è DBRS, agenzia di rating canadese, non famosa come le “tre sorelle” ma comunque apprezzata per la sua imparzialità. A Bel Paese è stato confermata la A, che nel sistema di giudizio dell’ente, è un voto abbastanza bassa -e comunque identico a quello assegnato nella precedente rilevazione. L’outlook, inoltre, rimane negativo.
E’ un giudizio troppo severo? D’altronde l’Italia ha seguito pedissequamente i “consigli” dell’Unione Europea, tassando e tagliando la spesa pubblica. Insomma, ha abbracciato l’ideologia dell’austerity.
Il problema del nostro paese è la bassa crescita. Anzi, per quest’anno si prevede addirittura una lieve recessione, mentre per il 2015 si stima un aumento del Pil di un misero punto percentuale.
Di positivo, però, c’è qualcosa. Innanzitutto, come si legge in un comunicato della stessa agenzia di rating, l’Italia ha giovato del calo deciso del tasso di interesse sul debito pubblico – ma questo era comunque risaputo.
In seconda battuta, al Governo viene riconosciuta la volontà di riformare il mercato di lavoro nel senso della flessibilità. Secondo DBRS, addirittura, l’entrata in vigore del Jobs Act sarebbe solo questione di tempo. Tutto ciò nonostante una certa instabilità politica che, secondo gli analisti, potrebbe rallentare il processo legislativo.
La notizia più rilevante, però, non riguarda l’Italia ma i paesi del nord Europa. In particolare la Finlandia. Portavoce dell’austerity, in prima fila quando c’è da rimproverare i paesi del Sud, ha subito un downgrade da quasi tutte le agenzie di rating. Una beffa a tutti gli effetti.