La tanto temuta risposta è arrivata. La Ue ha analizzato il testo della Legge di Stabilità che il Governo ha inoltrato nei giorni scorsi. Nulla di imprevisto, sia chiaro, ma la cattiva notizia c’è: la manovra è stata parzialmente bocciata dalla Commissione. I punti critici sono il mancato rispetto delle richieste comunitarie sul fronte del dificit (riduzione di mezzo punto), le coperture, le entrate.
“Non è una minaccia, ma l’inizio di una collaborazione” si è affrettata a specificare la Commissione per mezzo di un comunicato stampa. Il rischio di generare il panico nelle borse è sempre presente, dunque meglio assicurare analisti e investitori.
E’ comunque ottimistico pensare che filerà tutto liscio. Anche perché, se l’esecutivo di Renzi non fornirà risposte soddisfacenti entro due settimane, la Commissione potrebbe chiedere la riscrittura della legge.
Questa prospettiva non è improbabile. I chiarimenti, se ci saranno, andranno nella direzione opposta rispetta a quella suggerita da Bruxelles. La riduzione di mezzo punto di deficit non ci sarà. Anzi: la manovra prevede il finanziamento delle spese proprio per mezzo del disavanzo di bilancio. Per quanto riguarda le coperture, queste sono incerte perché si basano sulla capacità delle Regioni di fra fronte ai taglialla spesa. Stesso discorso per le entrate, che sono in larga misura previsioni (per esempio quelle derivate dalla lotta all’evasione fiscale).
Una voce di corridoio interna a Bruxelles, e riportata da La Stampa, consente un po’ di ottimismo: “l clima nei confronti dell’Italia si è ammorbidito. Potrebbe bastare una lettera di intenti. Ci si aspetta però uno sforzo verso lo 0,25 di correzione strutturale”.