L’ISTAT ha rilevato nel primo trimestre 2014 una ripresa del mercato immobiliare.
Dopo due anni di sofferenza del mercato immobiliare l’Istat rende noto che l’inizio dell’anno (gennaio – marzo 2014) è stato in controtendenza, diffondendo dei dati positivi inerenti le convenzioni notarili di compravendita. Uno spiraglio di luce, quindi, per questo settore che ha subito una brutta battuta d’arresto a causa della crisi. Il dato che balza subito all’occhio è, come si è accennato, quello esplicativo delle convenzioni di compravendita che, nel complesso ( abitazioni e locali commerciali) vedono un rialzo dell’1,3%. Il settore delle transazioni di locali a fini commerciali e d’investimento è stato interessato da una maggiore crescita (1,6%), ma niente male è stato l’andamento delle negoziazioni delle case (1,5%).
L’Istat argomenta così la ripresa: “è in parte attribuibile agli effetti che ha avuto la riforma della tassazione dei trasferimenti immobiliari a titolo oneroso che ha comportato di regola, a decorrere dal 1° gennaio 2014, un alleggerimento della tassazione degli atti traslativi a titolo oneroso della proprietà di beni immobili in genere”. Così che gli italiani hanno preferito rimandare ad inizio 2014 le transazioni di fine 2013 per avvantaggiarsi della minore tassazione: ciò da un lato spiega, in parte, la sofferenza del mercato nel 2013, dall’altro giustifica la ripresa del I trimestre 2014.
La ripartizione territoriale dei dati vede una ripresa che interessa essenzialmente il Centro -Nord (+8,1%) seguito solo dal Nord- Est (+ 3,6%); continuano ad essere in sofferenza Sud ed Isole (rispettivamente -2,9% e – 2,7%) ed, in misura minore, il Nord – Ovest (-0,7%).
Il residenziale è stato interessato dal maggior numero di convenzioni notarili. Delle 140.716 convenzioni il 93,1% ha riguardato, infatti, abitazioni e accessori; il 6,3% hanno avuto ad oggetto negozi uffici ed lo 0,6 altri immobili.
Cresce, infine, nel periodo di riferimento anche il ricorso a mutui, finanziamenti ed obbligazioni (+ 5%).