Il Pil della Grecia cresce. Dopo anni di recessione nera, crollo dell’occupazione e tagli al welfare, il paese ellenico sta risalendo la china. Il ché, in un contesto che vede l’Europa praticamente in stagnazione e l’Italia addirittura con un Pil negativo, non è poco. Nello specifico, il Prodotto di Atene aumenterà dello 0,6% nel 2014 e del 2,9% nel 2015. E’ questo a sorprendere più di tutti. Per la Grecia si può quindi parlare, incredibilmente, di crescita sostenuta.
E’ quanto emerge dall’ultimo rapporto del Ministero di Economia e Finanze greco, diffuso in conferenza stampa dal premier Samaras e dal ministro Hardouvelis questa mattina.
Il più è ottimista è comunque il viceministro delle finanze, Christos Staikouras, che prospetta per il suo paese un futuro roseo: “Il Paese sta entrando in un lungo periodo di crescita sostenibile e avanzi primari di bilancio, che daranno una spinta all’occupazione, taglieranno la disoccupazione e aumenteranno la qualità della vita a molti cittadini”.
L’altra notizia, dunque, è che la Grecia, a dispetto delle previsioni – e contrariamente a quanto per esempio farà la Francia – riuscirà in tempi brevi a raggiungere il pareggio di bilancio. Si parla di un disavanzo minimo, dello 0,2% già nel 2015.
I dati sorprendenti che ci giungono da Atene dicono essenzialmente una cosa: la cura “da cavallo” imposta dalla Troika forse funziona. Certo, a un costo ingentissimi, a tal punto che, anche nel migliore dei casi, è lecito chiedersi se ne sia valsa la pena. Ma tant’è: mentre l’Italia arranca in recessione, il paese considerato la pecora nera d’Europa cresce e lo fa a un buon ritmo.