Fitch, l’agenzia di rating predice il futuro dell’Italia fino al 2020. Ecco cosa dice.
Tutt’ora c’è molta incertezza circa il futuro dell’economia italiana. Tutte le previsioni a breve termine realizzate negli ultimi anni si sono rivelate fallimentari. Ultima, in ordine di tempo, quella che vedeva l’inizio della crescita già nel 2014. Ci sono cascati tutti: Governo, Ue, Fmi. L’Italia è ancora in recessione.
In una previsione persino più impegnativa si è lanciata Fitch, la famosa agenzia di rating. Accanto all’analisi della situazione dal punto di vista del debito, campeggia oggi anche una sorta di indagine sul futuro dell’Italia. In particolare, è stato “predetto” il periodo che va da oggi al 2020.
Iniziamo dal classico feedback sul debito. L’outlook rimane stabile, e questa già di per sé è una buona notizia. Peccato, però, che sia stato confermato il giudizio BBB+, che pone i nostri titoli di Stato in una condizione non favorevole. Emerge che dall’Italia non c’è granché da fidarsi, se sei un investitore.
Più interessante la parte previsionale. Qui le cattive notizie fioccano. Nel 2014 il Pil è dato in calo dello 0,2%. La crescita, seppur moderatissima, farà capolino nel 2015 (+0,6%).
La disoccupazione rimarrà altissima fino al 2016. Solo allora comincerà a scendere sotto il 12%. Lo stesso dicasi del debito: raggiungerà il picco del 134% l’anno prossimo e si manterrà intorno al 120% fino al 2020.
Non poteva mancare un commento sulla situazione politica. Un po’ a sorpresa (o forse no) Fitch sostiene il lavoro di Renzi: “Il governo del premier Matteo Renzi sta facendo progressi con l’agenda di riforme strutturali e di bilancio che, se attuate con successo, potrebbero avere un impatto positivo sulla crescita nel medio termine”.