Tasi vs Imu. Qual è la più costosa? Il verdetto della Cgia

Il confronto tra Imu e Tasi ha costituito una fonte di dibattito nei mesi scorsi. La domanda che i cittadini si sono posti – e si pongono tutt’ora – è la seguente: qual è la tassa più costosa, l’Imu prima casa o la Tasi? La Cgia di Mestre, dopo un approfondito studio, ha emesso il suo verdetto.

Verdetto che, va chiarito subito, è ambiguo e deve essere letto da due prospettive diverse. In estrema sintesi, l’ente dichiara che la Tasi è mediamente meno costosa dell’Imu prima casa, ma solo per coloro che hanno un solo figlio o fanno parte di famiglie mononucleo. La differenza tra i due tributi consiste nella presenza delle detrazioni (che coinvolgono soprattutto le famiglie numerose) La Tasi ne ha poche, l’Imu prima casa invece ne aveva molte di più. In questo modo, l’esenzione non è stata infrequente.

Ovviamente, tutto dipende dalle aliquote decise dalle amministrazioni locali. Alcune città chiedono ai propri cittadini un contributo meno pesante di altre. Le migliori performance sono state registrate da Torino (332 euro di risparmio in media), Roma (319 euro), Milano e Genova (174), Napoli (165).

Subiranno invece rincari i cittadini di Verbania (+200 euro), Mantova (120 euro), Prato (117 euro), a Trieste (100 euro), Ascoli Piceno (85 euro) e Lucca (83 euro).

Giusepe Bortolussi, presidente della Cgia, ha così dichiarato: “Se teniamo conto che nel 2013 la quasi totalità degli italiani non ha pagato l’Imu sulla prima casa, gli importi previsti dalla Tasi per l’anno in corso rischiano di mettere in seria difficoltà economica non poche famiglie, soprattutto a Bologna, dove il versamento medio si aggirerà attorno agli 867 euro”.