La mossa di Draghi fa parte di una strategia volta a contrastare la deflazione: l’inflazione si sta infatti avvicinando allo zero e l’economia stenta a ripartire. Con il maggior costo per le banche che mantengono il denaro nella Bce, parte di questo verrà messo in circolazione dando ossigeno soprattutto alle imprese.
I primi vantaggi arrivano a chi ha acceso un mutuo a interessi variabili (non quelli indicizzati all’euribor): secondo i calcoli del Codacons, chi ha un mutuo da 100.000 euro su 30 anni dovrebbe risparmiare intorno ai 65 euro all’anno, mentre chi ne ha uno da 150.000 a 25 anni spenderà 97 euro l’anno in meno. Su SosTariffe.it si possono trovare i finanziamenti più convenienti con la tipologia di tasso preferita.
Sarà in particolare chi ha legato il proprio mutuo direttamente al tasso della Bce a risparmiare da subito, mentre gli altri dovranno aspettare l’adeguamento delle banche. Naturalmente c’è anche l’altra faccia della medaglia: il costo della vita dovrebbe infatti aumentare, per via dell’aumento dei prezzi e dell’inflazione.
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