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Merci false / è crisi calano i prezzi

Merci false

Merci false un mercato molto florido nel nostro paese colpito dalla crisi. E’ quanto emerge da una ricerca realizzata dal ministero dello Sviluppo Economico in collaborazione con il Censis. I prezzi dei prodotti contraffatti in cinque anni sono diminuiti del 18%.

La riduzione dei prezzi non è imputabile ad una maggiore consapevolezza del consumatore o ad una ritrovata moralità. La vera causa è la crisi o per essere più tecnici è la deflazione che colpisce ogni settore. Il consumatore non compra più, nemmeno il contraffatto, e il prezzo medio dei prodotti sequestrati in cinque anni è sceso da 13 euro a 10,7.

La diminuzione dei prezzi delle merci false non toglie che il settore è fondamentale per l’economia. Secondo lo studio, che si basa su dati del 2012, il falso crea un fatturato di 6,5 miliardi di euro l’anno, con un mancato introito fiscale di 5,3 miliardi.

I settori più colpiti sono l’abbigliamento, cd, software e alimentari. Se questi prodotti fossero realizzati legalmente creerebbero 17,7 miliardi di produzione aggiuntiva e 6,4 di valore aggiunto, dando lavoro a 105mila persone. Nel dettaglio l’abbigliamento e gli accessori sono i più colpiti (2,243 miliardi di euro, il 34,3% dell’intero valore), segue il comparto cd, dvd e software (1,786 miliardi, il 27,3% del totale) e infine prodotti alimentari (poco più di un miliardo di euro, pari al 15,8% del totale).

Dal rapporto del Censis emerge che per il 46% dei soggetti intervistati (camere di commercio, associazioni imprenditoriali e di categoria) acquistare merce falsa è un’abitudine in crescita, specie se si tratta di cd, abbigliamento e accessori. Per un ulteriore 32% il fenomeno è comunque stabile. Il 60% si lamenta della presenza di imprese irregolari nella propria area, il 52% denuncia fenomeni di sfruttamento del lavoro e il 51% di immigrazione clandestina. Addirittura il 21% segnala la presenza di imprese gestite direttamente dalla criminalità organizzata (e la percentuale sale al 43% al Sud).

Purtroppo manca la consapevolezza delle conseguenze che la contraffazione ha sull’economia. Per la maggior parte degli italiani acquistare una maglietta contraffatta è un peccato veniale, solo quando il falso raggiunge la tavol< ci si inizia ad allarmare anche per i danni alla salute. Il rapporto fa vedere chiaramente come per il 71% degli italiani ovvero 7 su 10 le contraffazioni siano quelle a tavola quasi ignorando tutto il resto.

 

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