L’ immigrazione in Italia sta prendendo sempre più piede e con esso anche la diffusione del lavoro nero, dell’accattonaggio e della prostituzione. Il primo rapporto del Greta, organismo di monitoraggio e anti-tratta del Consiglio d’Europa mette in evidenza come l’Italia non è in grado di fronteggiare questa problematica a differenza di altri paesi Europei che si sono meglio organizzati.
Nello specifico è stato messo in luce da Greta la mancanza di un monitoraggio statico su quello che ormai viene definita un vera e propria “tratta degli schiavi”. Ancora più grave risulta essere la situazione legislativa, sembrerebbe che Italia i cosiddetti “mercanti di schiavi” rimangono impuniti a causa di un sistema legislativo carente e dai lenti tempi giudiziari.
I dati a tal proposito parlano chiaro tra il 2009 e il 2012 migliaia di mercanti di schiavi sono andati sotto processo, ma ci sono state solo 14 condanne nel 2010 e 9 nel 2011. A complicare la situazione le insufficienti relazioni che intercorrono tra l’ Italia e i paesi da cui provengono gli immigrati e per molti casi i mercanti stessi.
Greta esorta l’Italia ad elaborare in brevi tempi un piano d’intervento in grado di contenere lo sfruttamento umano attraverso processi veloci sanzioni proporzionate e dissuasive.
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