Draghi a sorpresa: taglia ancora i tassi ma niente QE

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I mercati hanno aspettato con trepidante attesa la riunione del direttivo Bce di oggi. Sul tavolo, l’introduzione del Quantitative Easing, provvedimento annunciato (seppur molto implicitamente) dal presidente Mario Draghi al forum delle banche centrale. Le dichiarazioni del banchiere italiano avevano infatti convinto un po’ tutti gli analisti che anche l’Europa avrebbe iniziato finalmente a stampare moneta, magari proprio a partire da settembre.

Oggi è invece arrivata la doccia gelata. O meglio, è stata annunciata. La conferenza stampa di Draghi non è ancora iniziata ma alcune autorevoli agenzie di stampa, come Reuters, hanno ricevuto la soffiata: niente Quantitative Easing, bensì ulteriore tagli ai tassi di riferimento.

Questa notizia è destinata a fare scalpore. Non ci si aspettava che Draghi rinunciasse al Quantitative Easing e, soprattutto, non era atteso un ulteriore taglio dei tassi, dopo la loro riduzione al minimo storico allo o,12%.

Se le indiscrezioni di Reuters saranno confermate, la Bce presterà denaro alle banche commerciali e nazionali a un interesse estremamente vicino allo zero: 0,05%.

Rimane da capire come reagiranno i mercati. Saranno scossi dal mancato QE oppure interpreteranno questo taglio come un segnale di tenacia e di buona volontà da parte di Draghi? Il Forex nei giorni passati, proprio sull’onda di un allentamento monetario imminente, aveva reagito causando una discesa del valore dell’euro, un evento positivo, dal momento che la moneta unica è considerata troppo forte da permettere alle imprese di competere sui mercati globali.

Sul tavolo, comunque, l’acquisto di Abs da parte della Bce e la creazione degli eurobond. Oltre agli ostacoli politici, Draghi dovrà affrontare anche la questione legale: i trattati impediscono alla Bce di finanziare direttamente gli stati nazionali.