I treni Italo, appartenenti alla società Nuovo Trasporto Viaggiatori, non stanno vivendo un periodo facile. Il buco nei conti si sta allargando. Colpa di un’offerta che, se in termini di qualità è più che soddisfacente, per ciò che concerne il prezzo non riesce a concretizzare un vantaggio competitivo nei confronti del concorrente Trenitalia. Senza contare il fatto che la tratta coperta copre solo una decina scarsa di città.
Eppure gli investimenti si sono rivelati nel corso degli anni cospicqui. Soprattutto da parte di Banca Intesa che, tra le altre cose, “partecipa” a Ntv per qualcosa come 11 milioni di euro.
Nelle settimane passate si trattata solo di una voce di corridoio, ma è stata confermata proprio oggi. Nuovo Trasporto Viaggiatori è, per Intesa, un cattivo debitore, con prospettive abbastanza probabili di insolvenza.
Non stupisce dunque che si sia avviato un processo di ristrutturazione del debito che, almeno con la banca in questione, ammonta a 660 milioni di euro. Una parte di questa subirà uno slittamento della data di scadenza di dieci anni, mentre il resto subirà “l’incaglio”, ossia un passaggio di mano da Ntv alle controllate. L’intera operazione coprirà circa 550 milioni.
Intesa comunque non vuole abbandonare Italo. Anzi, l’istituto ha in programma di versare nei prossimi anni 10 milioni, di cui 2 saranno erogati nel giro di qualche mese. Si può affermare, dunque, che Italo non è alla fine della corsa. Le sofferenze della socità però rimangono, e con loro i problemi legati all’immagini e alla percezione dei consumatori, che considerano i treni di Montezemolo un po’ troppo simili ai “cugini” di Trenitalia.