Sono tantissimi gli economisti che rintracciano nei vincoli Ue il vero motivo della mancata crescita in Europa. Anche Renzi è di questo avviso. Il premier italiano, però, deve mantenere il piede in due scarpe: da un lato, quello italiano, deve mostrarsi energico e ostile rispetto all’Europa “dei banchieri”, dall’altro lato, quello europeo, deve mostrarsi invece diplomatico.
Alla luce della necessità di giocare con un doppio ruolo, Renzi sta intavolando le trattative per l’allentamento dei vincoli Ue quasi di nascosto. O almeno è questo che riferiscono alcune voci di corridoio, per altro riprese da tutti i quotidiani nazionali.
A cosa punta il premier? Si era pensato all’obiettivo più banale: la possibilità, da parte dell’Italia, di sforare il tetto del 3% del rapporto deficit-Pil. Vorrebbe dire per il Governo avere a disposizioni risorse nell’ordine anche delle decine di miliardi per far ripartire l’economia e sostenere i consumi.
E invece no. Renzi, da quanto si legge su Il Fatto Quotidiano, sta puntando alla sopravvivenza. Sopravvivere, per l’Italia, vuol dire, in questo preciso momento storico, sopravvivere al Fiscal Compact. Dall’agenda mediatica questa Spada di Damocle sembra essere all’improvviso sparita. La sostanza però non cambia: l’Italia dovrà versare ogni anno un ventesimo della misura eccedente di debito consentito (che si attesta al 60% del Pil). In tempi di crescita, il sacrificio è minimo. In tempi di recessione, questo obbligo assume i contorni della catastrofe.
L’obiettivo di Renzi è minimo, eppure di vitale importanza. Da Palazzo Chigi è arrivata nelle ultime ore la smentita ufficiale: non c’è alcuna trattativa segreta con la Ue, ma potrebbe essere pre-tattica allo scopo di non disturbare il manovratore.