Philp Morris annuncia l’imminente arrivo di una novità assoluta sul mercato del tabacco, si tratta della sigaretta che non brucia. L’amministratore delegato Eugenio Sidoli, ha annunciato che il cambiamento epocale partirà dall’Italia, precisamente da Bologna dove sarà data vita alla prima fabbrica di bionde che non bruciano.
Cerchiamo di capire di cosa si tratta e soprattutto se è verosimile che l’esperimento di Philip Morris possa funzionare. La sigaretta che non brucia si chiamerà Iqos, secondo quanto spiega Sidoli, la sigaretta non dovrà essere accesa, il tabacco si scalderà attraverso una lama e non più per combustione.
In effetti proprio la combusione è uno dei principali problemi, perchè quando accendiamo una sigaretta assumiamo sostanze nocive come monossido e biossido di carbonio. L’invenzione di Philip Morris intende evitare o almeno ridurre, proprio questi danni. Il tabacco nella Iqos non verrà più fumato, ma inalato e con l’inalazione si sentirà il gusto.
A Bologna, più precisamente a Crespellano si sta lavorando per mettere in piedi la prima fabbrica di sigarette che non bruciano. L’investimento è stato consistente, circa 2 miliardi di euro in ricerca e sviluppo negli ultimi 17 anni e fino a 500 milioni stanziati per costruire la prima fabbrica entro il 2016. Mai un’industria straniera aveva stanziato una cifra così per un greenfield nel nostro Paese. Un modo per rilanciare il nostro paese visto che solo all’inizio la Philip Morris potrà dare lavoro a più di 600 persone.
L’ad di Philip Morris spiega come la nuova sigaretta che non brucia deve essere solo il primo passo di un cambiamento profondo, che deve partire dal fumatore attendo alla salute e per questo desideroso di sperimentare prodotti meno nocivi, ma altrettanto interessanti.