E’ scontro frontale tra Governo e Cottarelli. Il Commissario per la Spending Review non “si parla” con il premier Renzi. Qualche giorno fa, infastidito dalla poca considerazione a lui tributata, aveva pensato alle dimissioni. Oggi ha però specificato che andrà avanti, anche se da separato in caso.
La notizia più importante, però, è che Cottarelli ha illustrato il suo personale piano per colmare i buchi di bilancio causati dalla nuova entrata in recessione. C’è da coprire almeno lo 0,3% del Pil, quindi si parla di almeno 4 miliardi. Dove li troverà Cottarelli?
Il commissario ha risposto a questo domanda nel corso di una conferenza stampa. La prima parte del piano prevede lo smantellamento di alcune società miste, conosciute anche con il nome di “partecipate”. Per smantellamento si intende la cessione ai privati della quota detenuta dallo Stato. Così facendo, si spera di recuperare – a regime – dai 2 ai 3 miliardi.
“Nel dossier c’è una proposta di razionalizzazione con l’obiettivo di massima indicato dalla politica di ridurre il numero delle partecipazioni locali da 8mila a mille in tre anni”, ha spiegato il commissario per la Spending Review.
La secondo parte prevede una marea di piccoli interventi, tutti aventi un unico scopo: risparmiare. Fino ad arrivare al paradosso, come l’intervento sull’illuminazione pubblica. Cottarelli lo ha dichiarato apertamente: in alcune zone, i lampioni verranno spenti o verranno utilizzati al minimo indispensabile.
Una misura eccessiva, questa, che oltre a risultare ridicola lancia un messaggio pessimo: l’Italia è alla frutta. Se le speranze della Spending Review (e della nostra economia) sono affidate ai lampioni…