Il mercato delle seconde case è il settore maggiormente colpito sotto vari aspetti: dalla crisi, dalle tasse e da un cambio delle abitudini degli italiani che preferiscono bed&breakfast o affitti brevi di appartamenti o recarsi in località esotiche spesso in proporzione meno care delle località marine italiane. Dalla vivacità del mercato che si è registrato fino a metà degli anni 2000 durante i quali le compravendite crescevano all’anno a ritmi compresi tra il 2,6% e il 3,5%, fino all’apice delle 60.000 abitazioni traslate nel 2006, si è scesi a 16.000 compravendite, il 75% in meno. Nel giro di 7 anni i valori delle case hanno registrato decrementi tra il 10% e il 30%.
Come si spiega questa ritrovata vivacità? “La variabilità dei risultati non offre una chiave di lettura univoca, lasciando intravedere, piuttosto, un mix di fattori specifico per ciascuna località” – dichiara Daniele Mancini, Amministratore Delegato di Casa.it. “È indicativo, tuttavia, che nella maggioranza dei casi l’aumento negli scambi sia stato preceduto da un riallineamento verso il basso dei prezzi di vendita compreso in un intervallo fra il -18% e il -25%. Solitamente, nel momento in cui la domanda giudica i prezzi interessanti, infatti, ripartono le compravendite creando una sorta di effetto domino. ”
Tra le regioni del Nord Italia solo la Liguria ha dato segnali di ripresa, con la riviera di Ponente che sorride più della riviera di Levante. Mediamente nelle località liguri marine le seconde case hanno perso oltre il 20% del loro valore rispetto a sette anni fa, con punte del 30% per gli immobili localizzati nelle aree non immediatamente prospicienti al mare. I cali dei prezzi hanno coinvolto sia le abitazioni “usate” da ristrutturare che quelle di più recente realizzazione, per le prime i cali sono stati più vistosi (dal -15% al -30%) mentre per le seconde più contenuti (dal -7,5% al -12%). Sempre negativi Veneto e Friuli Venezia Giulia come anche l’Emilia Romagna in cui la sola Cesenatico ha visto crescere gli scambi rispetto all’anno precedente (+6,5%). Per la Toscana i segnali di ripresa arrivano solo da una località che ha registrato negli anni passati un aumento dei valori molto vicino ad una bolla speculativa: Forte dei Marmi. Qui gli scambi (oltre 100 abitazioni compravendute) sono cresciuti del 17% a fronte di una discesa dei valori in media del 20%. A luglio di quest’anno i prezzi sono ancora scesi su base annua del 4,5% e probabilmente è stato toccato il livello più basso. L’altra area positiva è il Monte Argentario con un +20% di compravendite. Il mercato delle seconde case al Sud vede Campania, Puglia e Calabria in territorio positivo con 31 comuni e con i prezzi scesi in media negli ultimi anni fra un minimo di 16,5% e un massimo di 22%.
La Sicilia va meglio della Sardegna, la provincia di Messina ha prevalso con Taormina, Milazzo e Lipari e Gioiosa Marea. A Taormina il mercato ha dato segnali di ripresa dopo che i prezzi si sono ridimensionati del 21%. In Sardegna invece solo Stintino, Porto Torres e Palau che registrano una discesa dei prezzi rispettivamente del 9,6%, 11,4% e del 20% rispetto ai massimi del 2007.
“I dati analizzati cominciano a suggerire dei timidi segnali di crescita – commenta Daniele Mancini Amministratore Delegato di Casa.it. Bisognerà tuttavia attendere le compravendite del 2014 per avere la conferma di una reale inversione di tendenza e di un mercato immobiliare delle località balneari italiane in reale e stabile ripresa.”
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